Anchiale briareus è una delle specie di fasmidi più affascinanti e scenografiche, originaria della Papua Nuova Guinea e dell’Australia. Le sue grandi dimensioni, il comportamento tranquillo e la relativa facilità di allevamento la rendono adatta sia per appassionati esperti sia per chi desidera avviare un piccolo allevamento didattico o amatoriale con più esemplari.
Aspetto e differenze tra i sessi
Gli adulti presentano un marcato dimorfismo sessuale. Le femmine sono nettamente più grandi, robuste e pesanti, raggiungendo facilmente i 15 cm di lunghezza. Hanno ali corte, non funzionali al volo, e tendono ad avere un comportamento più statico. I maschi, invece, sono più piccoli e snelli (10–12 cm), con ali ben sviluppate e spesso capaci di brevi voli, seppur non particolarmente forti. Entrambi i sessi mostrano colorazioni mimetiche, prevalentemente verdi o marroni, che li rendono quasi indistinguibili da foglie o rami secchi.
Terrario e gestione di più individui
Questa specie si adatta bene alla convivenza, purché si offrano spazio e alimentazione sufficienti. Per un piccolo gruppo di 5 o 6 adulti, un terrario di almeno 40x40x60 cm è consigliato, meglio se verticale per consentire mute corrette. Se si allevano più individui o diverse età (es. adulti e ninfe), è preferibile suddividere in più box o contenitori, in modo da monitorare meglio la crescita ed evitare disturbi tra individui di taglia diversa.
Il substrato può essere semplice, come carta assorbente, o più naturale, come torba o fibra di cocco, purché mantenga un certo grado di umidità senza ristagni. È importante offrire rami verticali o inclinati, sia per l’arrampicata sia per le mute. Alcune foglie finte possono essere usate per arricchire il comportamento esplorativo, ma il fogliame vero (usato come alimento) è di fatto l’arredo più utile.
Temperatura, umidità e illuminazione
Anchiale briareus richiede un ambiente caldo e moderatamente umido. La temperatura ideale si aggira tra i 22 e i 26 °C, mentre l’umidità dovrebbe restare tra il 60% e l’80%. In estate può bastare una stanza calda e ben illuminata, ma nei mesi freddi è spesso necessario ricorrere a tappetini riscaldanti o lampade con regolazione termostatica. Nebulizzare una o due volte al giorno, leggermente, aiuta a mantenere il giusto livello di umidità, ma è importante evitare accumuli d’acqua, che favoriscono muffe e infezioni.
Per quanto riguarda la luce, non servono fonti UV: una buona illuminazione naturale o un ciclo artificiale 12 ore luce / 12 ore buio è sufficiente a regolare il ritmo dell’insetto.
Alimentazione
La dieta è composta esclusivamente da foglie. Le preferenze includono in primis l’eucalipto, ma anche altre essenze come il rovo (Rubus), il ligustro, la robinia e il guava vengono accettate volentieri. Le foglie vanno fornite fresche e in buona quantità, specialmente in gruppi numerosi.
Per mantenerle fresche, è possibile mettere i rami in vasetti con acqua (coperti da alluminio o carta per evitare annegamenti), oppure usare foglie recise sostituite ogni due-tre giorni. È fondamentale evitare piante trattate con pesticidi. In inverno, quando la disponibilità è più limitata, si può ricorrere a piante sempreverdi come ligustro o rovo, facilmente reperibili anche in zone urbane.
Riproduzione e incubazione
Le femmine adulte iniziano a deporre uova pochi giorni dopo l'accoppiamento. Le uova, che assomigliano a piccoli semi marroni, vengono lasciate cadere a terra e possono essere raccolte manualmente o lasciate sul fondo del terrario. Ogni femmina depone mediamente 2–5 uova al giorno.
L’incubazione delle uova può essere effettuata in un contenitore separato, con carta umida, fibra di cocco fine o vermiculite leggermente umida. È importante mantenere un’umidità costante ma non eccessiva e arieggiare regolarmente per evitare la formazione di muffe. La temperatura ottimale per la schiusa è attorno ai 22–25 °C. I tempi sono molto variabili: alcune uova schiudono dopo 3 mesi, altre impiegano 6 mesi o più. È quindi consigliabile etichettare i contenitori e non gettare via le uova finché non si è certi che siano sterili.
Alla nascita, le ninfe sono piccole ma agili e autosufficienti. Possono essere allevate in piccoli gruppi in contenitori più piccoli (20x20x30 cm), con rami fini e fogliame tenero. Le prime mute sono delicate: è essenziale fornire superfici verticali, buona umidità e tranquillità. Crescono lentamente e impiegano in media 5–7 mesi per raggiungere lo stadio adulto.
Disponibili esemplari giovani
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