Terrario bioattivo per geco leopardino: guida completa dall’allestimento alla gestione
Il geco leopardino (Eublepharis macularius) è spesso considerato un rettile “semplice”, ma proprio per questo viene allevato troppo spesso in ambienti poveri e poco naturali.
Negli ultimi anni, sempre più allevatori scelgono di allestire un terrario bioattivo, cioè un ecosistema vivo e autosufficiente, anche per questa specie.
Un bioattivo ben progettato: migliora il benessere dell’animale, riduce manutenzione e odori, offre un ambiente più naturale e stimola comportamenti istintivi.
✅ Ma attenzione: non tutti i bioattivi sono adatti al geco leopardino.
Serve equilibrio, progettazione e conoscenza della specie.
Cos’è un terrario bioattivo (in parole semplici)
Un terrario bioattivo è un ambiente che include:
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substrato naturale stratificato
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microfauna decompositrice (isopodi, collemboli)
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piante vive (quando compatibili)
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cicli naturali di decomposizione
La microfauna:
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consuma residui organici
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riduce muffe
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mantiene il substrato “vivo”
✅ Non è “zero manutenzione”, ma manutenzione intelligente.
Il geco leopardino è adatto al bioattivo?
Sì, se fatto correttamente. Il geco leopardino: è un rettile terrestre che vive in ambienti semi-aridi, sfrutta tane e rifugi e ha bisogno di zone asciutte e zone leggermente più umide
✅ Questo significa che il bioattivo deve essere: semi-arido, non tropicale, ben drenato con umidità controllata in alcune zone specifiche.
Dimensioni minime del terrario
Per un adulto:
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minimo consigliato: 60×40×40 cm
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ideale: 80×40×40 cm o più
Un bioattivo funziona meglio in terrari non troppo piccoli, con spazio per gradiente termico e con più micro-habitat.
Substrato bioattivo per geco leopardino (parte cruciale)
❌ Sabbia pura
❌ Terra compatta
❌ Substrati polverosi
Substrato ideale:
Un buon substrato bioattivo per geco leopardino deve:
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drenare bene
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non impaccarsi
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permettere scavi leggeri
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mantenere microfauna viva
Il prodotto ideale per ricreare tutto ciò è Dr.Raptor Leopard Gecko Bedding
Microfauna: chi sono gli “spazzini”
La microfauna è fondamentale.
Isopodi adatti
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Porcellionides pruinosus
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Armadillidium (specie resistenti)
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isopodi adattabili a condizioni semi-aride
Collemboli
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aiutano a controllare muffe
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vivono negli strati più umidi
✅ La microfauna non disturba il geco, anzi migliora l’ambiente.
Piante sì o no nel bioattivo del leopardino?
Dipende. Il geco leopardino può scavare, può calpestare e non è delicato. Per cui servono piante resistenti con un apparato radicale robusto. Sono ideali tutte le piante grasse senza spine come Adromischus, aloe, echeveria.
✅ Le piante non sono obbligatorie per un bioattivo funzionale.
Rifugi e tane: indispensabili
Minimo indispensabile: rifugio caldo, rifugio freddo, tana umida (per la muta).
Nel bioattivo, i rifugi: aiutano a gestire umidità localizzata, riducono stress e favoriscono comportamenti naturali.
Riscaldamento nel terrario bioattivo
Soluzione più usata
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tappetino riscaldante sotto una zona del terrario
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collegato a termostato
Il tappetino: simula il calore del suolo, non secca l’ambiente, è compatibile con il bioattivo.
Lampade riscaldanti?
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non indispensabili, da usare solo se serve calore ambientale
Illuminazione e UVB nel bioattivo
Il geco leopardino è crepuscolare/notturno, ma:
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UVB molto leggeri possono essere utili, aiutano il metabolismo del calcio e rendono la gestione più naturale
✅ UVB bassi (2 o 5%), ben distanziati e con molte zone d’ombra.
Umidità: il vero equilibrio
Il bioattivo non significa umido ovunque. L'obiettivo è avere un ambiente generale asciutto con zone localizzate più umide e una tana umida sempre disponibile.
✅ Troppa umidità = muffe + stress.
Manutenzione del bioattivo
Un bioattivo non si “abbandona” ma ha comunque bisogno di controlli regolari: di temperatura, umidità, comportamento del geco e stato del substrato.
Manutenzione: rimozione residui di sporco grandi, controllo microfauna, aggiunta foglie secche per la microfauna.
Domande frequenti sul bioattivo per geco leopardino
Il bioattivo è adatto ai principianti?
Sì, se si parte informati e con i prodotti giusti.
Il geco può mangiare la microfauna?
Sì, occasionalmente, ma non crea problemi.
Serve pulire il terrario?
Meno spesso, ma il controllo è sempre necessario.
È più costoso di un terrario classico?
All’inizio sì, nel tempo no.



